Trip in your shoes, alzati e cammina

“Pensa che grande rivoluzione planetaria ci sarebbe se milioni di ragazzi di tutte le parti del mondo con i loro zaini sulle spalle cominciassero ad andare in giro per il mondo e per la natura. ”
Così si interrogava Jack Kerouac negli anni cinquanta.

Prendere lo zaino, uscire di casa e partire per un lungo viaggio a piedi non è il sogno di tutti?
Vedo sempre più gente che vuole farlo, sento sempre più gente che vuole farlo. E’ il grande desiderio di molti. “Prima o poi lo faccio…”; “Partirei la settimana prossima”.

Già.
E allora perché non lo fa nessuno?
Oggi vi presento “TripInYourShoes”, il gruppo che dalle parole è passato ai fatti e che negli ultimi anni ha deciso di elevare l’idea del viaggio compiuto sulle proprie gambe a un vero e proprio progetto.
TripInYourShoes nasce grazie ad alcuni ragazzi genovesi, che un giorno hanno deciso di proporre qualcosa di diverso e di mettersi in gioco.
Il fondatore vero e proprio è stato Pietro Ienca, affiancato dai fedeli compagni di camminate Luigi Chiurchi e Alessandro Pietronave ( più altri amici che si stanno avvicinando sempre più ).
Ebbene, dal 2014 in poi quella che era affiorata come una semplice passione – la passione per il viaggio nello specifico – unita allo sforzo di compiere dei lunghi itinerari a piedi, è diventata qualcosa di sempre più serio. Era cominciato tutto quasi come una sfida, come una prova fisica e se vogliamo anche spirituale da portare a termine con un po di fatica.

Invece, unendo organizzazione, voglia e determinazione, nel giro di due anni TripInYourShoes è diventata una piccola realtà nel mondo del trip blogging, con tanto di pagina ufficiale su Facebook ( https://www.facebook.com/tripinyourshoes/ ), profilo su Instagram ( https://www.instagram.com/tripinyourshoes/ ) e un buon seguito generale.
Ciò che conta davvero però, è l’intento di portare avanti con convinzione un concetto molto importante: lanciare dei chiari messaggi ad un pubblico perlopiù formato da giovani.
Smuovere un po le coscienze e far venire fuori quel sacrosanto pizzico di invidia. Indicare una strada per chi volesse seguirla, urlare ” Ehi, guardate che se volete andare a vedere dei bei posti non dovete necessariamente andare in un’agenzia di viaggi e iniziare a sfogliare un catalogo. Può bastare uno zaino ben fatto e tanta voglia di scoprire il territorio che vi circonda, anche nel vostro Paese, anche nella vostra Regione, anche a pochi chilometri da casa”.
Insieme a ciò, il contatto costante con la natura, la sensibilizzazione ai temi ambientali, la voglia di viversi esperienze irripetibili all’aria aperta.
Questo, questo e non solo è TripInYourShoes.
La volontà di raccontare e illustrare le proprie esperienze con numerosi materiali multimediali, sta generando un grande interesse intorno alla pagina.

Nell’epoca delle vacanze e dei viaggi ultracommerciali, questo gruppo di ragazzi genovesi mostra una valida alternativa. Un’alternativa che, ne sono certo, piacerebbe a tantissime persone. Basta lanciarsi, basta avere un po di coraggio ogni tanto, come tutte le volte che si decide di fare qualcosa di diverso dal solito.
Ciò che ti torna indietro da un lungo cammino è imparagonabile con qualsiasi altro tipo di vacanza. Garantisco io.

Più ancora di me, ha potuto garantire Pietro, che ho avuto il piacere di intervistare circa la nascita e lo sviluppo del progetto “TripInYourShoes”.
Manco a dirlo, prima di passare alle mie domande, abbiamo fatto due passi su un sentiero. Il sentiero che porta ai bunker del Monte Moro, senza ombra di dubbio uno dei luoghi più suggestivi che ci sia per chi abita a Genova.
Da lì, con la città ai piedi e una piacevole brezza marina a scompigliare i capelli, si è potuta fare una lunga chiacchierata. Si è parlato di passato, di presente, di futuro. Di ricordi e di obiettivi. Tanti gli aneddoti raccontati.
Insieme a noi, con il suo sguardo amichevole, c’era Spina, cagnolina bianca ormai membro a tutti gli effetti dello staff di TripInYourShoes.
Spina non è stata presa in un canile, Spina non è stata comprata da qualche parte.
Spina è stata regalata a Pietro durante uno degli ultimi tragitti compiuti, in Sardegna, da un pastore. Incredibile no?
Di cose interessanti come questa ne sono accadute molte nei vari cammini compiuti. Tappe percorse in mezzo alla nebbia più totale, nevicate in piena Sardegna, rovesci temporaleschi sulla testa seguiti da arcobaleni di rara bellezza, freddo, caldo, salite, discese, fatica, imprecazioni, urla di gioia.
Un cammino è in grado di farti crescere, un cammino è in grado di farti cambiare, di far mutare le tue prospettive sulla vita, le tue considerazioni sul concetto di “viaggio”.
Questo è ciò che può testimoniare Pietro, questo è ciò che TripInYourShoes vorrebbe trasmettere agli altri.

Ecco per voi, un pezzo dell’intervista.

Pietro Ienca, 22 anni, di Genova, fondatore della pagina “Trip In Your Shoes”.

Eccoci qua Pie: Trip In Your Shoes, quando è nato e perché

E’ nato quando abbiamo fatto il primo cammino nell’estate del 2014 io e il mio amico Luigi Chiurchi, dopo il mio esame di maturità. Siamo partiti dal Passo della Cisa e siamo arrivati fino in Abruzzo, percorrendo ben 650 chilometri in 27 giorni.
Da lì è venuta l’idea, su consiglio di alcune persone, di creare il gruppo TripInYourShoes, così da valorizzare il concetto del cammino e cercare di sensibilizzare i giovani ( e non solo ) a riguardo.
Nel 2015 abbiamo fatto un altro cammino io e Alessandro Pietronave, compiendo un percorso a piedi da Genova a Limone. Da lì in poi, problemi fisici miei a parte, siamo riusciti a compiere diversi altri itinerari, tra cui merita una menzione speciale l’itinerario che abbiamo affrontato in Sardegna lo scorso Aprile.
Adesso sentiamo di avere molto materiale su cui lavorare.

L’hashtag TripInYourShoes, da cui ha poi preso il nome il gruppo, l’hai coniato te stesso molto tempo prima che venisse creata la vostra pagina ufficiale. Quando avete deciso di rendere TripInYourShoes un progetto?

Questo è avvenuto all’inizio della primavera del 2017 ( il 28 Marzo, giorno del mio compleanno – Ndr ).
Con l’idea del viaggio in Sardegna abbiamo cercato di migliorare la modalità con cui raccontare gli itinerari che decidiamo di percorrere, attraverso il supporto di alcuni video per esempio.
Abbiamo acquistato un drone, che ci permette di fare delle riprese di qualità in totale sicurezza del territorio e dei vari cammini. Successivamente abbiamo creato la pagina Facebook ufficiale, nella quale cerchiamo di invogliare la gente a fare delle esperienze come le nostre. Lì proviamo a raccontare le tappe dei viaggi giorno per giorno, così da far vivere agli altri in modo almeno multimediale ciò che viviamo noi.
Stiamo cercando di allargare il discorso anche a tutti i nostri amici, chi si vuole unire a noi e provare questo tipo di esperienza ha la possibilità di farlo.
Tra i vari impegni universitari e lavorativi cerchiamo tutti di portare avanti una passione, che sta diventando un progetto.

L'immagine può contenere: oceano, cielo, nuvola, spiaggia, spazio all'aperto, natura e acqua
Cala Luna, terza grotta, Sardegna.

 

L'immagine può contenere: cielo, spazio all'aperto, acqua e natura
Foto conclusiva del viaggio in Sardegna, presso Capo Mannu, costa occidentale della Sardegna, il 25 Aprile 2017.

Hai l’ambizione di poter rendere tutto questo un lavoro un giorno?

Si, ci credo. Io vorrei poter raccontare in questi anni il progetto e tutti i vari itinerari che facciamo. E’ molto difficile in questo momento pensare che un giorno possa diventare un lavoro, però ci spero.
Il desiderio è quello di far diventare TripInYourShoes una pagina che possa dare tante informazioni e possa essere seguita dalle persone, soprattutto speriamo di poter creare dei buoni materiali per la valorizzazione dei parchi del territorio nazionale, in primis qui nella nostra Liguria.

La sensibilizzazione alle tematiche ambientali è un argomento che ti sta a cuore e a cui fai spesso riferimento. C’è un legame forte tra questo tipo di messaggio e TripInYourShoes?

Si assolutamente, perché oltre alla valorizzazione dei territori con i nostri cammini è importante far capire alle persone quanto la natura sia delicata e vada rispettata, con determinate norme e anche con il buon senso comune. Ci sono temi che possono sembrare banali, come il non lasciare in giro i rifiuti, che cerchiamo sempre di spiegare a chi ci segue.
L’idea di fondo della nostra pagina è la tutela dell’ambiente, dunque quando camminiamo stiamo attenti a come ci comportiamo e invitiamo gli altri a fare altrettanto.

Quanto è importante la piattaforma dei social networks per portare avanti il progetto di TripInYourShoes?

Molto. Non saprei dire se sia un fatto positivo o negativo.
A me la cosa piace, i social sono un buonissimo strumento di divulgazione. A volte possono limitare, altre volte invece possono permetterti di arrivare ovunque. Nel mondo di oggi sono estremamente importanti, soprattutto tra noi giovani c’è la consapevolezza delle possibilità che ti possono offrire.

Ultima domanda: se dovessi convincere una persona a venire con te per compiere un viaggio a piedi, cosa le diresti?

Il viaggio a piedi ti regala delle emozioni che non sono neanche descrivibili, solamente viverlo può farti comprendere il valore di “TripInYourShoes”, come lo chiamiamo noi.
Viaggiare con le proprie gambe è faticoso, e proprio perché è faticoso alla fine risulta gratificante al massimo. Bisogna solo lanciarsi un po, come in tutte le cose.

Grazie Pietro.
E anch’io vi voglio lasciare con un appello: alzatevi e camminate, non ve ne pentirete.

Pietro Buatier

 

 

 

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